Incontri formativi online

Incontri formativi online con gli Autori Vincitori del Premio Acqui Storia 2023 -DESTINATE AI DOCENTI

 

Dalla corrente edizione, agli Autori Vincitori delle quattro sezioni del Premio (sezione storico scientifica, sezione storico divulgativa, sezione romanzo storico e sezione ragazzi) è richiesto di tenere due Lectiones Magistrales destinate ai Docenti di ogni ordine e grado, della durata minima cadauna di 60 minuti, da realizzare su piattaforma e-learning, messa a disposizione dall’Istituto Superiore Guido Parodi di Acqui Terme, abilitato a fornire ai docenti partecipanti la certificazione di formazione.

Le Giurie del Premio hanno selezionato i seguenti vincitori per la 56ª edizione:

SEZIONE STORICO SCIENTIFICA

· Cuzzi Marco – Seicento giorni di terrore a Milano. Vita quotidiana ai tempi di Salò, Neri Pozza Edizioni

· Pinto Carmine – Il brigante e il generale. La guerra di Carmine Crocco e Emilio Pallavicini di Priola, Laterza Editori

SEZIONE STORICO DIVULGATIVA

· Fabbri Fabio – L’alba del Novecento. Alle radici della nostra cultura, Editori Laterza

SEZIONE ROMANZO STORICO

· Malaguti Paolo – Piero fa la Merica, Giulio Einaudi Editore

· Marazza Marina – Le due mogli di Manzoni, Solferino Editore

SEZIONE RAGAZZI

· Racca Enrico – L’estate dei ribelli. Una storia della Resistenza. Giangiacomo Feltrinelli Editore


MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE

Gli Autori sopra indicati terranno due conferenze online ciascuno, come da calendario allegato: sul calendario troverà il titolo delle conferenze, data, orario e link per partecipare (sarà sufficiente scaricare il calendario sul suo pc, cliccare sul link oppure copiarlo sulla barra dell’indirizzo web e compilare il modulo che la piattaforma le proporrà per accedere – modulo che dovrà essere compilato/firmato al termine della conferenza)
Saranno ammessi 250 docenti per lezione.
I partecipanti sono pregati di inviarci una mail di conferma di partecipazione all’indirizzo info@acquistoria.it

 


PREMIO ACQUI STORIA 2023 – 56a EDIZIONE  – CALENDARIO CONFERENZE ONLINE – AUTORI VINCITORI PREMIO ACQUI STORIA 2023
in collaborazione con l’Istituto G. Parodi di Acqui Terme

Giovedì 18 gennaio 2024 – ore 17.00
Fabio Fabbri – L’alba del Novecento. Alle radici della nostra cultura, Editori Laterza (Vincitore sezione storico divulgativa – 56a edizione Premio Acqui Storia)
Lezione n. 1: “L’Italia dalla Grande Guerra al fascismo. Le origini della guerra civile”
Partecipa con Google Meet: https://meet.google.com/xtu-yxhe-zye

ABSTRACT: In relazione ai duri scontri sociali e politici che caratterizzarono il primo biennio postbellico, si cerca di seguire, attraverso la categoria della guerra civile (come allora la intesero i protagonisti di entrambe le parti), un percorso d’indagine e un metodo storiografico che guardano con occhi diversi alle origini del fascismo italiano e, in particolare, al periodo compreso tra la fine della guerra e le elezioni del maggio 1921: una data epocale che segnò per la prima volta l’ingresso del fascismo nelle istituzioni dello Stato, “il punto di non ritorno” della crisi dello stato liberale”.


Giovedì 25 gennaio 2024 – ore 17.00
Marco Cuzzi – Seicento giorni di terrore a Milano. Vita quotidiana ai tempi di Salò, Neri Pozza Edizioni (Vincitore sezione storico scientifica – 56a edizione Premio Acqui Storia)
Lezione n. 1: Collaborazionista, razzista, rivoluzionaria, violenta, illusa, a sovranità limitata: la Repubblica Sociale Italiana
Partecipa con Google Meet: https://meet.google.com/sky-ojzc-cxq

ABSTRACT:La Repubblica sociale italiana non può essere trasformata in un mero episodio di opportunismo, fanatismo e pavido servilismo: tre caratteristiche che, sebbene senz’altro presenti nella natura dell’ultimo fascismo, non completano affatto il quadro complessivo dell’esperienza. Peraltro, il “successo” ex post di Salò non potrebbe di certo spiegarsi se la vicenda dello Stato del Garda fosse stata soltanto un meschino episodio di gruppi di irriducibili o di interessati. La RSI, che ebbe maggior consenso di quanto si immagini, fu dunque, come altre forme di collaborazionismo, un fenomeno complesso e articolato, che dovrebbe spingere la storiografia a un’attenta analisi anzitutto degli archivi, disseminati un po’ ovunque in Italia e all’estero e che attendono ancora oggi un’accurata indagine. La RSI fu collaborazionista del sistema d’occupazione nazista, esattamente come altri Puppet States disseminati nel continente: Croazia, Slovacchia, Norvegia, Grecia o Serbia. Tra queste realtà, definite Quisling, dal nome del noto collaborazionista norvegese, lo Stato di Vichy rappresenta forse l’esempio che, pur con tutti i distinguo, più si avvicina all’esperienza di Salò. La Repubblica di Mussolini fu anche uno Stato programmaticamente razzista e antisemita, come ha ri1cordato Michele Sarfatti: la RSI si impegnò con entusiasmo e zelante puntiglio nella Shoah italiana, quasi in concorrenza con le autorità naziste. La violenza è stata nella RSI una cifra distintiva che la avvicinava al fascismo squadrista delle origini con l’aggravante della percezione, presente in molti repressori, dell’incombente e ineluttabile sconfitta. Salò si illuse inoltre di volere rappresentare una sorta di culla di un “socialismo nazionale” che potesse ravvicinare il fascismo in versione repubblicana ai lavoratori e più in generale al popolo: un’illusione che avrebbe spinto Mussolini e ricercare verso la fine di tutto un’impossibile interlocuzione con la Resistenza. Infine, la RSI godette di una sovranità assai limitata a causa degli Alleati, che le erodevano il territorio nella loro avanzata da sud, dei partigiani, che sottraevano presidi e creavano repubbliche antifasciste in ampie zone, ma anche dei tedeschi, che non solo si comportavano come i veri padroni d’Italia, relegando le autorità salodiane a mere comparse o poco più, ma che erano giunti a sottrarre alla RSI quelle terre irredente (Trento e Trieste) che erano state l’origine mitopoietica dello stato nascente del fascismo. La fine dell’esperienza fu rapida e drammatica, ma il retaggio di questa esperienza, come ricordato, sarebbe sopravvissuto per lungo tempo.

 


Giovedì 1 febbraio 2024 – ore 17.00
Marina Marazza – Le due mogli di Manzoni, Solferino Editore (Vincitrice sezione romanzo storico – 56a edizione Premio Acqui Storia)
Lezione n. 1: “Quando Balzac fu ospite nel salotto rosso di casa Manzoni: L’avventura della quarantana, Manzoni editore di se stesso”
Partecipa con Google Meet: https://meet.google.com/xzv-xmws-ioy

ABSTRACT: Nel 1837 Honoré de Balzac arriva a Milano, all’hotel Bella Venezia di piazza san Fedele, a due passi da casa Manzoni, e va in visita da don Lisander. I due grandi scrittori si incontrano in una serata memorabile, durante la quale si discute anche di diritto d’autore. Balzac non crede giusto che uno scrittore non guadagni e non sia tutelato, altrimenti solo i ricchi potranno scrivere. Manzoni, che ha pubblicato solo la ventisettana e sta ancora finendo di sciacquare le sue pagine in Arno, è perplesso. Ma se ne accorgerà tre anni dopo, quando diventerà l’editore di se stesso ripubblicando la nuova versione dei Promessi sposi con oltre 400 illustrazioni di Gonin e ci perderà tantissimo denaro…


Giovedì 8 febbraio 2024 – ore 17.00
Marco Cuzzi – Seicento giorni di terrore a Milano. Vita quotidiana ai tempi di Salò, Neri Pozza Edizioni (Vincitore sezione storico scientifica – 56a edizione Premio Acqui Storia)
Lezione n. 2: I 600 giorni di terrore di Milano: Salò nel capoluogo lombardo (illustrazione del libro vincitore Acquistoria 2023)
Partecipa con Google Meet: https://meet.google.com/fhe-kxyz-rhn

ABSTRACT: Le vicende di Milano nei seicento giorni della Repubblica sociale italiana sono in parte paradigmatiche della situazione nella quale si trovò gran parte delle città italiane tra il settembre 1943 e l’aprile 1945. Alcune peculiarità tuttavia rendono il caso milanese come un unicum rispetto al resto dell’Italia occupata e collaborazionista. Schematicamente si potrebbe riassumere la vicenda milanese elencandone i principali protagonisti: le autorità e i militanti del nuovo regime di Salò (i politici, gli amministratori, i socializzatori, i militari, gli organi di repressione); le autorità tedesche (i militari, gli organismi economici di depredazione, le autorità di polizia); la Resistenza (i GAP, le SAP, le Brigate partigiane, il CLNAI, la resistenza cattolica, quella militare, gli organismi operai di mobilitazione e di sciopero); le autorità religiose (l’arcivescovo, il basso clero); gli Alleati (gli agenti infiltrati, gli emissari dei comandi angloamericani, gli inviati del Regno del Sud); le vittime (gli ebrei, i deportati politici, i detenuti, le vittime delle violenze e dei bombardamenti, gli sfollati). Infine, i milanesi, ovvero i cittadini che vissero quasi due anni di privazioni di ogni genere e che tentarono di sopravvivere in ogni modo., mantenendo nella vita quotidiana anche una particolare parvenza di normalità Se tutti questo rappresenta una certa continuità con le altre realtà presenti nell’Italia occupata, la peculiare caratteristica di una cittadinanza schiva e tanto poco propensa ad appoggiare il nuovo fascismo quanto poco coinvolta nella resistenza attiva, ma desiderosa di una fine immediata del conflitto, rende la realtà milanese come particolare rispetto ad altre situazioni (ad esempio Torino o Genova) assai più schierate. Alla fine, comunque, l’elemento principale è che Milano, città culla del fascismo primigenio, si rivelò refrattaria -come in parte lo era stata anche nel Ventennio- a recepire i messaggi propagandistici lanciati dalle disperate autorità fasciste. Se in una prima fase si registrò una certa sopportazione degli eventi, dalla tarda primavera del 1944 i milanesi iniziarono a dimostrarsi sempre più ostili oltre che ai tedeschi anche alle autorità di Salò. La strage di Piazzale Loreto dell’agosto, i bombardamenti alleati dell’autunno (si pensi alla scuola elementare di Gorla e al martirio degli alunni) e le violenze sempre più efferate (bande di polizia autonome e incontrollate) spinsero la cittadinanza a sostenere in modo sempre più convinto i patrioti sino alla conclusione drammatica di tutta l’esperienza.


Giovedì 15 febbraio 2024 – ore 17.00
Marina Marazza – Le due mogli di Manzoni, Solferino Editore (Vincitrice sezione romanzo storico – 56a edizione Premio Acqui Storia)
Lezione n. 2: “Don Lisander pollice verde: Manzoni possidente, fattore, vigneron e bachicultore”
Partecipa con Google Meet: https://meet.google.com/npy-oavt-wha

ABSTRACT: Come viveva Manzoni? Dei proventi delle sue tenute, era un possidente lombardo. S’intendeva parecchio di agronomia, importò la robinia, una nuova specie di ortensia a testa bianca, provò a coltivare a Brusuglio, vicino a Cormano (oggi Monza-Brianza) perfino il cotone e il caffè. Si faceva mandare vitigni francesi dagli amici ed era un discreto enologo; il vino gli piaceva anche berlo, del resto. E come tutti i gentiluomini lombardi, discettava di bachi da seta: la sua prima moglie era una Blondel, figlia di industriali della seta… Nel giardino di Brusuglio ci sono due robinie allacciate, che simboleggiano il legame della coppia Enrichetta-Alessandro dal punto di vista di un amante della campagna e della natura.


Giovedì 22 febbraio 2024 – ore 17.00
Fabio Fabbri – L’alba del Novecento. Alle radici della nostra cultura, Editori Laterza (Vincitore sezione storico divulgativa – 56a edizione Premio Acqui Storia)
Lezione n. 2: “L’alba del Novecento. Alle radici della nostra cultura”
Partecipa con Google Meet: https://meet.google.com/aya-gkdc-cza


Giovedì 29 febbraio 2024 – ore 17.00
Enrico Racca – L’estate dei ribelli. Una storia della Resistenza. Giangiacomo Feltrinelli Editore (Vincitore sezione Ragazzi – 56a edizione Premio Acqui Storia)
Lezione n. 1: “L’estate dei ribelli. Un viaggio fra invenzione e storia alla scoperta del “partigiano Nuto”
Partecipa con Google Meet: https://meet.google.com/bzq-brua-tbf

ABSTRACT: L’estate dei ribelli. Un viaggio fra invenzione e storia alla scoperta del “pargiano Nuto”. Nuto Revelli, il personaggio omaggiato dal mio romanzo per ragazzi L’estate dei ribelli, è sicuramente il più noto fra gli eroi della resistenza cuneese, insieme al “marre” Duccio Galimber. Fra invenzione e storia, il libro racconta l’avventura di tre ragazzi che diventano, per una settimana, pargiani ed eroi so$o la guida del capitano Nuto. È l’occasione per raccontare ai più giovani cos’è stata la Resistenza e chi era Nuto Revelli. Soldato, pargiano, e poi scri$ore, una figura di intelleale “sul campo” che merita non solo di essere ricordata ma di essere tramandata alle generazioni successive.


Giovedì 7 marzo 2024 – ore 17.00
Paolo Malaguti – Piero fa la Merica, Giulio Einaudi Editore (Vincitore sezione romanzo storico – 56a edizione Premio Acqui Storia)
Lezione n. 1: Il “caso Graziani”: un incidente/omicidio tra Grande Guerra e ventennio fascista
Partecipa con Google Meet: https://meet.google.com/dkc-kisr-ekd

ABSTRACT: Il generale Andrea Graziani era noto, nel novembre del 1917, con l’appellativo “boia di Caporetto”: in qualità di sovrintendente al movimento di sgombero delle truppe dall’Isonzo al Piave ordinò la fucilazione di un numero ad oggi imprecisato di soldati italiani (sicuramente più di venti in due settimane). Messo a riposo nel 1919, venne reintegrato dal fascismo e divenne generale della milizia fascista. Nel 1931 il suo cadavere venne ritrovato sulla massicciata della linea ferroviaria Firenze- Prato. Il caso venne archiviato in meno di 24 ore, come “caduta accidentale dal treno in corsa”. Attorno alla morte del “generale fucilatore” si sono costruite diverse verità. Quali ipotesi, e quali linee narrative della Grande Guerra e della “memoria condivisa” possono essere tracciate a distanza di quasi un secolo?


Giovedì 14 marzo 2024 – ore 17.00
Carmine Pinto – Il brigante e il generale. La guerra di Carmine Crocco e Emilio Pallavicini di Priola, Laterza Editori (Vincitore sezione storico scientifica – 56a edizione Premio Acqui Storia)
Lezione n. 1: “La guerra per il Mezzogiorno. Italiani, borbonici e briganti”
Partecipa con Google Meet: https://meet.google.com/tms-txfk-qdf


Giovedì 21 marzo 2024 – ore 17.00
Paolo Malaguti – Piero fa la Merica, Giulio Einaudi Editore (Vincitore sezione romanzo storico – 56a edizione Premio Acqui Storia)
Lezione n. 2: La migrazione veneta in Brasile: dall’autonarrazione all’autocensura
Partecipa con Google Meet: https://meet.google.com/znz-kauf-qbq

ABSTRACT: Tra il 1874 e il 1915 più di 300.000 contadini veneti emigrarono in Brasile, in cerca di terra e fortuna. Molti di loro fondarono colonie dal nulla, nel cuore del mato, e negli anni costruirono una narrazione di sé e delle proprie imprese, che sopravvive fino ai giorni nostri come “memoria ufficiale”. Talvolta, però, queste comunità sorsero anche all’ombra di atti di violenza ai danni delle comunità di nativi delle foreste. Tali atti di violenza, che in qualche caso presero la forma di veri e propri massacri, vennero taciuti e rimossi, e solo di recente, in Italia e in Brasile, queste storie sono state fatte oggetto di studio e di “ri-narrazione”. Un utile paradigma per studiare il modo in cui ogni individuo e ogni comunità, nel momento in cui si racconta, fa delle scelte, anche di omissione.


Giovedì 28 marzo 2024 – ore 17.00
Enrico Racca – L’estate dei ribelli. Una storia della Resistenza. Giangiacomo Feltrinelli Editore (Vincitore sezione Ragazzi – 56a edizione Premio Acqui Storia)
Lezione n. 2: “Raccontare Storie per raccontare la Storia”
Partecipa con Google Meet: https://meet.google.com/ckj-mczq-msa

ABSTRACT: Nell’epoca del “presente infinito”, in cui i più giovani sembrano vivere, appunto, un eterno presente che appiattisce il passato, la sfida didattica della Storia è una fra le più avvincente – forse – difficile. La storia del Novecento, in particolare, che la mia generazione ha imparato anche e soprattutto grazie all’attività dei testimoni in carne e ossa, pone una delle domande cruciali a cui il formatore deve rispondere: come si tramanda la testimonianza quando i testimoni non ci sono più? In questo incontro cercherò, sulla scorta anche dell’esperienza maturata come professionista dell’editoria per ragazzi, di disegnare un possibile percorso attraverso alcuni testi particolarmente significavi nell’ambito del romanzo storico contemporaneo per ragazzi. Sulla scorta di una convinzione: le Storie sono uno degli strumenti più potenti per raccontare la Storia.


Giovedì 11 aprile 2024 – ore 17.00
Carmine Pinto – Il brigante e il generale. La guerra di Carmine Crocco e Emilio Pallavicini di Priola, Laterza Editori (Vincitore sezione storico scientifica – 56a edizione Premio Acqui Storia)
Lezione n. 2: “La guerra per l’Italia. Nazionalismo in guerra”
Partecipa con Google Meet: https://meet.google.com/eot-cxvc-sxg